“Adoro fondere il nuovo e il non conosciuto con il mio qui ed ora”, ci dice Dorothee Schumacher, con un tono di voce colmo di passione. “Si tratta di aprire il proprio cuore, indipendentemente dall'età o dalla nazionalità”.
Dorothee Schumacher è una rarità tra gli stilisti tedeschi, conosciuta a livello internazionale per il suo stile inconfondibile. Molti, confessa, sono sorpresi di scoprire le origini tedesche del suo marchio di lusso, fondato nel 1989. Quest'estate ha celebrato il 35° anniversario del suo marchio con un grande Festival della moda nella sede dell'azienda a Mannheim (in Germania, vicino a Francoforte). Con una fiorente attività di vendita all'ingrosso, una piattaforma globale di e-commerce e circa 50 boutique Schumacher in tutto il mondo, l'anno scorso il suo marchio ha incassato circa 58 milioni di euro. In questa intervista che ci ha concesso per NOBLE&STYLE, Dorothee ha condiviso con noi alcuni dei momenti più indimenticabili della sua carriera, ma ci ha raccontato anche come sono nate delle amicizie durature con i suoi clienti, come è nata la prima collezione e quanto sia amata in tutto il mondo.
Dorothee, i festeggiamenti per l'ultimo anniversario si sono svolti qualche settimana fa. Come mai ha scelto di festeggiare il 35° in modo così importante?
Per me si trattava di riunire amici, familiari, i primi clienti, la nostra cerchia ristretta e l'intero team. Ognuno di loro ha avuto un ruolo nella nostra storia, creando un bellissimo mosaico del nostro viaggio. E, ammettiamolo, amiamo le feste! Volevo riunire tutte queste persone straordinarie e godermi il momento.
Quali sono stati i tre momenti migliori del Festival?
Senza dubbio, vedere l'intero team sfilare sulla passerella è stato magico. Hanno lavorato così duramente e si meritavano davvero quel momento. È stato anche meraviglioso avere in sfilata tutti i 25 modelli che sono stati con noi nel corso degli anni: ha reso tutto molto più significativo. Dietro le quinte, stare con i miei figli è stato un momento di grande emozione per me. E il “momento magico”? Sapere che 1.000 persone sono venute a Mannheim solo per festeggiare con noi. Tutti facevano parte di qualcosa di più grande. È stata una sorta di alchimia.
Sono stati davvero invitati 1.000 “amici di Dorothee”? Come si diventa suoi “amici”?
Si tratta di avere il cuore sempre aperto, indipendentemente dall'età o dalla nazionalità. I nostri “amici” sono spensierati, curiosi e gioiosi. Certo, essere clienti aiuta, ma è il legame più profondo con il marchio che ci unisce.
Il suo brand ha un'allure unica ed internazionale, anche se è tedesco. Come reagisce la gente all'estero?
È sempre affascinante quando gli italiani chiamano il brand “Dorotiiiii” o quando gli americani dicono “Non viaggio senza le mie Dorothees”. Ma la cosa più divertente? Molti non si rendono conto che siamo tedeschi.
Che ricordi ha delle prime collezioni? Riesce a ricordare anche la prima, che risale a 35 anni fa?
Assolutamente! Ogni collezione è un ricordo e molti dei nostri clienti possiedono ancora pezzi di quei primi giorni. Questi “oggetti da collezione” portano con sé storie che si evolvono nel tempo: è qualcosa di veramente speciale.
Il mercato del lusso sta affrontando grandi sfide in questo momento. Come le state affrontando, soprattutto per quanto riguarda la vendita all'ingrosso?
I nostri partner apprezzano il legame personale con il nostro marchio e la qualità del nostro lavoro, che è particolarmente importante in tempi di incertezza. Ci dicono che le nostre collezioni sono ammirate non solo per la loro qualità, ma anche per il loro taglio fashion e la loro risonanza emotiva. Il nostro marchio ha un appeal intergenerazionale che ci permette di raggiungere sia le clienti di lunga data sia le donne più giovani. Questo dà fiducia a noi e ai nostri partner, anche nei periodi difficili. Ci appoggiamo a queste relazioni per affrontare insieme le sfide all'ingrosso.
Quelli che chiama “amici” sono sempre clienti redditizi? Il retail di lusso si affida sempre più a pochi acquirenti. Questo può mettere a dura prova le amicizie?
Siamo cresciuti insieme ai nostri migliori clienti. Ma non si tratta solo di vendite, bensì di esperienze condivise e di momenti emotivi che ci legano. Questi legami vanno oltre i prodotti: si tratta di valori e di storie vissute insieme. Quando i tempi si fanno difficili, è questo legame di fiducia e autenticità a tenerci uniti.
Cosa possiamo aspettarci per il 2025?
Stiamo già pianificando il Festival 2.0 a Mannheim, che sarà un evento molto importante! Stiamo aggiornando il nostro concetto di vendita al dettaglio, con l'intenzione di lanciarlo l'anno prossimo. E c'è un nuovo punto vendita in una destinazione turistica esclusiva, dove i clienti potranno entrare in contatto con noi. Si tratta di creare legami più personali ed esperienze uniche. Siamo entusiasti di questo prossimo capitolo della nostra avventura.
Sappiamo che ha collaborato con il marchio colombiano di arredamento Tucurinca. Sembra una scelta insolita per un marchio fashion di lusso.
Sono attratta da tutto ciò che cambia la mia prospettiva: se succede, allora che so che è giusto. È così che è nata la nostra collaborazione DS x Tucurinca. I colori vivaci evocano un senso di gioia e spensieratezza che associo al Sud America e questi pezzi di arredo della collezione, tessuti a mano, mi hanno conquistato fin dall'inizio.
Come è nata la collaborazione?
Quando i primi pezzi sono entrati in casa mia, ho capito subito che volevo conoscere le persone che stanno dietro a questo marchio. Così mi sono recata in Colombia. Quella che è iniziata come una visita si è trasformata in una profonda amicizia. Tucurinca è un progetto che mi appassiona: l'artigianato, la produzione sostenibile e le persone incredibili che ci lavorano ne fanno qualcosa di veramente speciale.
In effetti gli arredi sembrano integrarsi perfettamente con il suo marchio di moda…
Mi piace fondere il nuovo e l'inedito con il mio mondo. È stato naturale trasformare questo incontro in una collaborazione duratura. I pezzi della collezione si trovano nel nostro showroom di Düsseldorf e in altri punti vendita. I clienti sono davvero entusiasti di questo progetto.
Nel 2006, nel film Il diavolo veste Prada, Anne Hathaway e Meryl Streep indossavano i suoi capi. Qual è stato l'impatto sul marchio all'epoca?
Vedere il nostro marchio nei titoli di coda, accanto a Chanel e Hermès, è stato emozionante. Ma ciò che mi ha più colpito è stato vedere il personaggio di Anne Hathaway trovare il suo stile e Dorothee Schumacher ha fatto parte di questa trasformazione. Ciò avviene quando lo stile personale incontra il pezzo giusto.
Questo deve valere anche per gli altri personaggi celebri che hanno indossato i suoi capi.
Esattamente. Prendiamo ad esempio Taylor Swift che ha indossato uno dei nostri abiti o ancora quando l'attrice tedesca Iris Berben e Margot Friedländer hanno indossato lo stesso outfit durante un discorso. Questo ha creato un legame speciale tra di loro ed è stato evidente per tutti. Per me si tratta sempre di aiutare ogni donna ad esprimere se stessa attraverso il capo perfetto.
Grazie Dorothee per questa chiacchierata speciale!
Last Updated on Novembre 11, 2024 by Editorial Team
Rüdiger Oberschür ha intrapreso studi teatrali a Gießen e Francoforte, prima di approdare alla professione di giornalista di moda, con un focus sui modelli di business nel fashion. Profumi, occhiali, viaggi, design d'interni e arte sono tra gli altri temi che ama trattare.