Entrare in una suite disegnata da Matteo Perduca vuol dire sentirsi avvolti da un'atmosfera unica con chiari riferimenti al passato ma al tempo stesso innovativa ed originale. Dopo gli studi da avvocato, Matteo è passato al mondo del design e dell'hospitality grazie all'apertura di & Company, negozio e studio di design pensato e realizzato con la socia Betty Soldi, dove hanno apportato tutto il loro amore per l'artigianato dal gusto british nel cuore di Firenze. Il duo ha poi inaugurato proprio sopra il loro studio il SoprArno Suites, il primo dei loro tre boutique hotel, ora tra i luoghi più ambiti dai visitatori della città toscana.
Per Matteo è stato anche un ritorno alle sue radici, all'attività alberghiera del nonno che ha caratterizzato la sua infanzia e oltre all’amore per gli arredi. Per ogni ospite che ha la fortuna di soggiornarvi, al SoprArno Suite è evidente la grande attenzione ai dettagli. Un’accurata scelta e disposizione di pezzi di epoche diverse mette in luce un design fortemente influenzato da città e da culture di tutto il mondo, frutto di una mente creativa e di uno stile che si rivela eccentrico ed affascinante allo stesso tempo: da non perdere.
Ci sono esperienze, abilità o prospettive che hai preso in prestito dalla tua carriera da avvocato e che hai messo in pratica nel lavoro da designer? O li vedi come due mondi distinti?
Sono due mondi completamente separati. La mia esperienza da avvocato si è rivelata utile più dal punto di vista imprenditoriale. Trattare con le banche, gestire eventuali problematiche con i fornitori e gli operai. I problemi sono inevitabili, anche se qualcuno una volta ha detto: “le persone intelligenti risolvono i problemi, ma i geni li evitano!”. Non ricordo chi…
Come hai selezionato gli spazi per gli hotel? Cosa ti ha ispirato e cosa stavi cercando?
Devo ringraziare il mio socio in affari Francesco, che è anche architetto. La prima cosa che guardiamo è la dimensione dell'edificio e dove si trova. Di solito gli spazi “grandi” nel centro di Firenze sono sicuramente dei posti fantastici. Ovviamente il prezzo è molto importante. Bisogna capire fin dall'inizio se il progetto può essere realizzabile. È questa la “visione”!
In che modo , sia per la sua storia che per la sua struttura, l'edificio stesso ha influenzato le tue scelte di design?
Ciò che trovo davvero affascinante è che la struttura è sempre condizionata dalla sua storia, ma la storia è sempre più attraente. Anche se operiamo in un vecchio edificio, e per “vecchio” a Firenze si intende una struttura nata tra il XV e il XIX secolo, cerchiamo sempre di essere poi il più contemporanei possibile.
Il tuo stile integra classico, vintage e moderno. Come riesci a trovare un equilibrio fra i tre filoni, o ce n'è uno che prevale sugli altri?
Di solito compro cose che mi piacciono e poi le metto insieme cercando di seguire un'idea di base. Può essere il colore, la texture, il materiale, il periodo o il contrasto. Le cose ben disegnate, o permettimi di dire “progettate” e ben fatte, possono stare una accanto all'altra, anche se risalgono ad epoche diverse.
Cosa ti ha portato a coltivare la passione per l'up-cycling nell’arredamento e come lo applichi nella progettazione delle tue suite?
Il mio amico Adam, che gestisce insieme a sua moglie Maria un fantastico negozio e studio di design a Londra chiamato Retrouvius, mi ha introdotto in questo mondo. Non sono molto d'accordo con la parola “vintage”, che in Italia ha un significato piuttosto vago. Credo fortemente negli arredi ben fatti. I miei pezzi preferiti sono quelli dell'epoca vittoriana e quelli post-industriali: pezzi dove si può facilmente capire lo scopo della creazione, perché sono stati pensati e fatti in una certa forma e con un certo materiale. Tutto ha un significato. Come i vestiti militari o gli abiti da lavoro.
Da cosa o da chi arriva la tua più grande ispirazione?
Dalle mie esperienze. I miei viaggi, le mie letture, i miei interessi.
Nel tuo processo di design, ti capita di fare nuove scoperte lungo il percorso o tendi ad attenerti a un piano ben definito fin dall'inizio?
Finché il progetto non è finito è sempre un lavoro in corso. Mi piace scoprire nuovi “pezzi” che con la loro fresca energia possono cambiare l'equilibrio che ho raggiunto. Fa parte del gioco! Da questo punto di vista sono molto fortunato perché sono il mio cliente.
Ogni stanza è stata progettata per regalare un’emozione diversa ai vostri ospiti? C'è una sensazione generale che speri di lasciare al termine di un soggiorno?
Anche se ogni camera è diversa, cerchiamo di creare un'atmosfera generale di grande accoglienza. Tutte le camere sono legate da un filo conduttore che è la nostra idea di ospitalità. Uno stile sobrio, fatto di idee che possano ispirare, da ricreare a casa e da ricordare come parte del viaggio.
Come spiegheresti la sua professione a un bambino?
Aiuto le persone ad essere più felici.
Quali sono secondo te i maggiori contrasti tra Firenze e Londra e cosa ami delle due città?
Amo molto entrambe, anche perché sono così diverse. Firenze è una cittadina mentre Londra è una metropoli. Da un lato mi piace l'idea di essere riconosciuto a Firenze, allo stesso modo mi piace l'idea di essere quasi un’ombra a Londra. Firenze è un'ispirazione senza fine, Londra un'esperienza senza fine. Sono entrambi una profonda fonte d'ispirazione per me.
Raccontaci la tua città preferita. Quali sono i 5 posti che consiglieresti al tuo migliore amico quando è in città?
LONDON
- Un panino da Paul Rothe and Son vicino a Marylebone High Street.
- La Andipa Gallery in Walton Street per la straordinaria combinazione di grandi maestri e artisti di strada.
- Retrouvius per la migliore selezione di vecchi arredi.
- Il canale da Paddington a Camden per una corsetta insolita.
- Un panino con uova e bacon in una delle casette verdi per tassisti che sono ancora oggi in giro per Londra. Ne sono rimaste solo 13.
La caccia al tesoro ha inizio!
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Last Updated on Marzo 18, 2024 by Editorial Team
In qualità di caporedattore, Raffaele cura il magazine con un tocco cosmopolita, avendo lavorato tra Londra, Berlino, New York e Barcellona. Le esperienze con i marchi del lusso, insieme alla passione per i viaggi e l’alta cucina, regalano ai lettori una prospettiva unica.